domenica 13 dicembre 2015

Da Vilhena a Velletri: un viaggio senza fine...

Cari lettori,

finalmente sono a casa! Sono sbarcata ieri dopo pranzo all'aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino, dove ho riabbracciato la mamma e Giorgio, ed ho parlato il mio italiano arrugginito dopo tanti mesi...

Per la prima volta ho affrontato il viaggio (o meglio la traversata, come dico sempre io) da Vilhena a Velletri da sola, in un susseguirsi di emozioni e sensazioni mai provate prima. Un viaggio interminabile: partita giovedì alle 13 da Vilhena, sono arrivata a Roma il sabato alle 14 ora locale. Sono stata praticamente 48 ore in viaggio! Oggi vorrei raccontarvi un po' di questa traversata...

Innanzitutto, diciamo che stavolta ho viaggiato da "regina", visto che ho preso un volo direttamente da Vilhena, evitando a pié pari le 11 ore di autobus da Vilhena a Cuiabá. 

Alle 13 di giovedì 10 dicembre sono decollata dall'aeroporto di Vilhena (piccolo ma c'è...come direbbe il nostro amico Pok) e in un batter di ciglia, circa un'ora di viaggio per 750 km di distanza, mi sono ritrovata a Cuiabá. A parte la tristezza nel dover lasciare Renato (lo ammetto, ho pianto come una bambina...) il viaggio è stato breve e divertente: ho sorvolato il nostro quartiere ed ho visto dall'alto i nostri appartamenti!

Aereo da Vilhena a Cuiabá
Aeroporto di Vilhena
Arrivata a Cuiabá ho affrontato il primo scalo infinito: dalle 16 ora locale, ho dovuto aspettare fino alle 3 del mattino il volo per São Paulo. Ecco, questo è il problema! Le coincidenze non coincidono affatto, gli orari dei voli non si incastrano e a noi comuni mortali ci tocca aspettare ore e ore...E tutti sappiamo quanto sia impensabile provare a dormire sulle sedie degli aeroporti, ci mancano giusto i chiodi per non far sedere i passeggeri!

Aeroporto di Cuiabá
Compagni di viaggio...
Armata di molta pazienza, tra una passeggiata e l'altra nel terminal, un panino, un succo e dopo aver visto atterrare e decollare centinaia di aerei insieme a bambini super esaltati, è arrivata l'ora del mio check in assonnato. Alle 7 ora locale già ero a São Paulo. Inutile dire che ho dormito durante tutto il viaggio, due ore e  mezza di volo per circa 1500 km di distanza terrestre.

São Paulo l'ennesima attesima lunghissima. I voli per l'Europa partono esclusivamente di pomeriggio e di sera, sono quasi sempre voli notturni e quindi dalle 7 del mattino alle 17 del pomeriggio ho girovagato per il terminal, ho dato un'occhiata ai negozi, ho mangiato una fettona di pizza da Pizza Hut, ho sistemato alcune cose in valigia per alleggerire il mio zaino e ho fatto su e giù con l'ascensore mille volte, sempre spingendo con cura il mio carrellino. Ho usato il wi-fi gratuito di un'ora per comunicare con Renato e con la mamma fino all'apertura del check in alle 14 e all'imbarco. Iniziava qui la vera traversata, quella dell'oceano Atlantico, dal Brasile all'Inghilterra.

Pizza Hut
Ebbene sì, dopo il terzo volo della durata di circa 10 ore mi aspettava l'ultimo scalo in Europa, stavolta a Londra, Regno Unito. Il viaggio è stato tutto sommato piacevole, a partire dall'aereo a due piani che non avevo ancora visto. Il mio vicino di poltrona era un ragazzo olandese molto alternativo, io ne ho approfittato per chiacchierare un po' in inglese (che bello parlare in inglese senza paure!). Dopo aver cenato, ci ha raggiunti la moglie brasiliana, abbiamo chiesto del vino allo steward (un signore tipicamente britannico, dall'humor tipicamente britannico...) e abbiamo passato un po' di tempo chiacchierando e bevendo. Dopodiché, a parte lo spavento che ci siamo presi a causa di una turbolenza che ha fatto tremare l'aereo per mezz'ora, tra uno scossone e l'altro mi sono addormentata per svegliarmi soltanto il giorno successivo con l'arrivo della colazione. 

Il cibo della British Airways mi piace, abbastanza ricco e saporito, ed anche il caffè non è così terribile...Anche le cuffiette e le copertine mi piacciono molto (a buon intenditor, poche parole!).

Sono atterrata all'aeroporto di Heathrow alle 6.40 circa ora locale e, inutile dirlo, a Londra pioveva! Ma Londra senza pioggia non sarebbe Londra...Aeroporto bellissimo e funzionale, ho preso una navetta per il transfer da un terminal all'altro per prendere la coincidenza per Roma Fiumicino 2 ore dopo. La parte più noiosa e irritante sono i controlli di sicurezza a Londra, sono sempre stati noiosi ma adesso, con il problema del terrorismo, lo sono diventati ancora di più. Vi dico soltanto che ci ho messo un'ora per passare il blocco dei controlli.


Il viaggio da Londra a Roma (2 ore e mezza di volo per circa 1500 km di distanza) è stato molto bello, il panorama delle Alpi è sempre emozionante, non è mai uguale. 


Guardando il panorama dal finestrino, mangiando qualcosina e chiacchierando (sempre in inglese!) con i vicini di poltrona londinesi doc, siamo arrivati a Roma, dove il sole splendeva in tutta la sua bellezza! 

Dopo un primo tentativo di atterraggio fallito a causa della presenza di volpi sulla pista (sembra una barzelletta, lo so), siamo arrivati sani e salvi a Fiumicino soltanto con un po' di ritardo. Anche qui ho preso una navetta che porta dal nuovo terminal che hanno costruito agli arrivi internazionali, ho ritirato il bagaglio in pochi minuti (...miracolo!) ed eccomi qua! A casa! Per la gioia della mamma...


Arrivederci al prossimo post italiano!