lunedì 24 marzo 2014

Programmi Federali: sono davvero utili?


Bom dia leitores!!!


Oggi vorrei fare una breve riflessione sulla questione degli aiuti statali ai propri cittadini qui in Brasile.


Il Brasile, essendo un paese di fatto in via di sviluppo, ha ancora molta strada da fare e questo non rappresenta certo una novità. C'è ancora molto da migliorare in termini di sanità, educazione, trasporti pubblici, infrastrutture, sistema politico e giustizia ma una delle cose che, come straniera, mi irrita di più è l'assistenzialismo statale esagerato che, a mio avviso, rappresenta un palliativo a breve termine che di fatto non aiuta le persone a migliorare la propria condizione di vita, non stimola la crescita del paese e contribuisce ancor di più all'isolamento fisico e sociale delle fasce più disagiate della società. Ma andiamo con ordine.

Tutti sappiamo che in Italia lo Stato è praticamente assente in termini di aiuto alle persone più bisognose o ai lavoratori che restano disoccupati, e quando ancora vivevo e lavoravo in Italia criticavo molto la mancanza di fondi destinati al welfare, ma adesso che vivo in Brasile mi trovo a criticare anche alcune delle politiche di welfare messe a punto dai vari Governi che si sono succeduti perché secondo me, in certi casi, generano l'effetto contrario a quello desiderato. 

Tra i tanti programmi federali, vorrei soffermarmi sul programma Minha Casa, Minha Vida e Bolsa Familia. 

Il programma Minha Casa, Minha Vida è un programma messo a punto dal Governo Federale del Brasile il cui obiettivo è quello di assicurare un'abitazione degna alle sacche di popolazione che versano in condizioni di povertà o povertà estrema, anziani e disabili e prevede la collaborazione tra Governo Federale, Governi Statale, Municipio e banche (principalmente la Caixa Economica Federal, banca federale). Le case che rientrano nel programma sono case molto semplici, che vengono costruite dal Governo e 
le famiglie che presentano i requisiti richiesti, possono ottenere una casa per un valore molto basso, nettamente inferiore al valore di mercato, che può essere pagato in piccolissime rate mensili (5% della rendita familiare,s e la rendita è 1000,00 reais la rata sarà di appena 50,00 reais). La cosa interessante è che al termine del 
pagamento la casa è di proprietà della famiglia. Accanto al quartiere in cui vivo hanno costruito 400 case popolari che sono state consegnate lo scorso anno; si tratta di case indipendenti, di circa 50 mq, composte da due camere, bagno, sala con cucina, 
lavanderia e giardino. 


Il programma Bolsa Familia, altro programma del Governo Federale brasiliano, concede benefici monetari alle famiglie con rendita bassa e le quote variano se nella famiglia ci sono bambini e ragazzi minorenni, neonati o donne che allattano. Non si tratta di cifre elevate, non vengono superati i 50,00 reais mensili per ogni figlio a carico ad esempio, credo che in Germania o in Inghilterra gli aiuti siano molto superiori. Ma le famiglie che già ricevono questi aiuti del Bolsa Familia hanno poi tutta una serie di benefici addizionali, come tariffe ridotte per acqua e luce, beni di prima necessità gratis (tipo latte, pane, farina, zucchero, olio, riso ecc), 
trasporto pubblico gratis ecc.



Fin qui tutto bello e interessante. 

Ora, la cosa che mi irrita è che queste famiglie, una volta ricevuta la casa e la tessera che dà accesso ai vari benefici, si accomodano e iniziano a comprare elettrodomestici carissimi che nemmeno io ho in casa, canali TV a pagamento tipo Sky, internet, smartphone, macchine nuovissime, iniziano ad ampliare la casa ecc. Quasi mai le donne lavorano e la famiglia ha sempre una carovana di figli. 

Ecco allora che la domanda nasce spontanea: ma queste persone hanno davvero bisogno di aiuto? Non sarebbe meglio aiutarle a trovare un buon lavoro o a fare corsi di formazione, affinché guadagnino di più e vadano avanti con le proprie gambe, anziché 
dare soldi a pioggia e senza fine? Il paese ha bisogno di cittadini attivi e produttivi per crescere o sbaglio? Voglio dire, io e mio marito abbiamo investito tutto quello che avevamo per costruire due case e adesso lavoriamo entrambi per pagare le nostre spese e per alimentarci, non abbiamo figli per scelta, non ancora almeno, non paghiamo i canali tv, abbiamo solo una moto perché mantenere una macchina secondo noi è troppo caro e ora vogliamo risparmiare un po'. 

Voi cosa ne pensate? Mi piacerebbe sapere cosa succede nel resto del mondo quando si parla di welfare. 

Commentate...commentate...



Arrivederci al prossimo post!!!



martedì 18 marzo 2014

IPTU: la tassa brasiliana sui beni immobili

Cari lettori,

oggi vorrei darvi qualche informazione a proposito della tassa sui beni immobili che si paga in Brasile ogni anno e che si chiama IPTU (Imposto Predial e Territorial Urbano).


A Vilhena il Comune applica uno sconto ai cittadini che pagano la suddetta tassa entro una determinata data, in genere entro la metà o la fine del mese di marzo, lo sconto può arrivare al 30% se non si hanno pendenze per gli anni precedenti, se si paga entro il termine stabilito e se l'immobile in questione possiede all'esterno degli alberi o delle aiuole con l'erba.

Il valore dell'IPTU è calcolato in base al valore di mercato dell'immobile che, a sua volta, dipende dalla localizzazione, dalle dimensioni del terreno su cui è costruito, dal tipo di rifiniture usate durante la costruzione e, ovviamente, dalle sue dimensioni.

Le persone che non vivono in città ma nelle zone rurali, quindi non urbane, pagano un altro tipo di tassa che si chiama ITR(Imposto Territorial Rural).

In aree nuove o poco costruite, il Comune ha la possibilità di aumentare l'aliquota alla base del calcolo dell'IPTU per cercare di combattere l'eccessiva speculazione edilizia e di rendere così più produttive le aree urbane.

Una cosa a mio avviso interessante e degna di nota, è che in caso di mancato pagamento della tassa in questione, il debito genera multe abbastanza salate e il proprietario può arrivare a perdere l'immobile, nel caso in cui il Comune dia inizio ad un processo di esecuzione fiscale. In questo caso l'immobile viene messo all'asta per poter sanare il debito accumulato.


Arrivederci al prossimo post!!!


giovedì 13 marzo 2014

Dopo una discesa c'è sempre una salita...

Cari lettori,

come scrivevo nel precedente post, la mia lunga assenza è stata causata principalmente da un mio temporaneo momento di depressione totale e da un inizio anno non proprio fantastico.



Vi starete domandando: Depressione? Ma come, è possibile sentirsi tristi e depressi in Brasile e al caldo?

Ebbene sì, ci si può deprimere anche in Brasile, in verità ci si può deprimere e sentirsi tristi e disperati in qualsiasi posto in questo mondo ogni qual volta subentra una stanchezza più grande di noi, oppure se siamo costretti a rivedere i nostri progetti e obiettivi. Nel mio caso, innumerevoli fattori hanno contribuito al cambiamento repentino di umore, una serie di eventi e pensieri negativi che, purtroppo, si sono concentrati ad inizio anno e mi hanno trascinata nel baratro. Ma dal fondo in genere poi si inizia in qualche modo inspiegabile a risalire, ed eccomi qua, alla ricerca di una risalita un po' meno dolorosa e faticosa della discesa.

Ma analizziamo l'accaduto con ordine, altrimenti rischio di perdermi...

1. Le feste di Fine Anno: mi hanno sempre reso triste, non sono mai riuscita a sentirmi felice nel periodo natalizio, non completamente almeno, e la lontananza dalla mia famiglia in questo particolare periodo dell'anno ha esasperato un sentimento che per me è diventato ormai la norma.

2. Le case in affitto: abbiamo chiuso il 2013 con tutte le case affittate per quasi un anno consecutivo, ero molto soddisfatta perché la rendita degli affitti insieme a quella derivante dal nostro lavoro ci avrebbero dato maggiore sicurezza e stabilità. Ma a gennaio un inquilino non ha rinnovato il contratto e un altro è semplicemente fuggito senza aver pagato l'affitto e le bollette, quest'ultimo evento ha fatto nascere in me una rabbia incommensurabile verso il genere umano. Grazie alla rabbia sono ricorsa alle vie legali non tanto per recuperare ciò che mi spettava quanto per creare almeno qualche disagio all'essere in questione. Poi ho iniziato a sentirmi idiota e questo sentimento, insieme al fatto che avevamo due case vuote ed io ero nel periodo dell'anno in cui in genere non ho alunni, mi ha gettato nella disperazione totale e non volevo più affittare nulla.

3. La pioggia incessante: i mesi di gennaio e febbraio sono i più piovosi della'anno in area amazzonica, e Vilhena su questo non fa eccezione. Il mio umore in questo periodo delle grandi piogge è estremamente variabile, ma quest'anno sta piovendo molto più del solito ed io sono arrivata ad un punto che una sola goccia d'acqua mi causa irritazione e malumore per tutto il giorno. Sommando la pioggia al resto, il risultato è ovvio.

4. Delusioni personali e familiari: a Vilhena non sono riuscita ancora ad avere grosse amicizie, ma nemmeno piccole in verità. Questo mi pesa e non poco. Quando frequentavo la scuola avevo contatti giornalieri con la gente e mi piaceva, adesso passo molto tempo da sola con Lucius o al massimo con gli alunni quando lavoro. Le poche persone a cui ho dato fiducia in questo senso mi hanno deluso amaramente ed ora ho preconcetti esagerati di cui non vado fiera. Quanto alla famiglia di Renato, ci siamo accorti che vivere a Vilhena, quindi a circa 300km dai familiari o vivere in Africa farebbe lo stesso: se ci vediamo una volta all'anno con i parenti è grasso che cola.

5. Il mercato immobiliare a Vilhena: quando io e Renato siamo arrivati qui, la nostra idea era quella di investire e costruire per poi vendere gli immobili e, con le somme derivanti dalle vendite, comprare una pousada o delle case da affittare al nordest del Brasile, sulla costa, lontani dalla pioggia amazzonica. Purtroppo non riusciamo a vendere le nostre proprietà, le persone preferiscono comprare case piccole dalle grandi imprese edilizie per poter usufruire dei mutui agevolati del programma federale Minha casa, Minha vida. E i nostri immobili non rientrano nel programma, purtroppo. Ora è tutto in mano ad un'agenzia, speriamo nel miracolo (quello di Troisi e Lello Arena con le mani alzate al cielo).

6. Le opportunità di lavoro: a Vilhena il lavoro inizia a scarseggiare, io per fortuna ho sempre abbastanza alunni e non guadagno male, ho anche molto tempo libero che posso dedicare a studiare, alla casa e ad aiutare Renato con le case in affitto. Renato lavora ma certo lo stipendio è scarso, le ore di lavoro troppe, uno stipendio così si guadagna in ogni parte del Brasile facendo lavori molto meno stressanti a mio avviso. Parlando di lavoro, vi ricordo che il mio diploma di laurea non è stato convalidato qui in Brasile, quindi io di fatto non posso né lavorare come farmacista né insegnare all'università. Quanto a Renato, anche lui si è ritrovato senza titoli per un problema di documentazione e burocrazia che non sto qui a descrivervi nei dettagli ma che gli sta di fatto impedendo di lavorare nel suo campo. Spero che con l'aiuto di un avvocato si riesca a risolvere almeno questa faccenda. Tutto questo non potevamo prevederlo prima di arrivare qui, ahimé.

Insomma, per farla breve, una situazione parecchio ingarbugliata e complicata la nostra. Non posso lamentarmi perché comunque lavoriamo entrambi, abbiamo le nostre case e ci stiamo mettendo anche qualcosa da parte grazie agli affitti, ma vorremmo andar via e senza vendere gli immobili è tutto più difficile.

Ora si inizia ad intravedere uno spiraglio di luce e speranza all'orizzonte: le case sono di nuovo tutte affittate, i volumi di pioggia già iniziano a diminuire in questo mese di marzo, ogni tanto esce anche il sole. Proprio qualche giorno fa, vedendo il sole farsi spazio con forza tra i nuvoloni carichi di pioggia, ho pensato che avrei dovuto sgomitare anch'io per farmi spazio, come il sole, tra le mille e una difficoltà. Ed è iniziata la mia lenta risalita.

Ho ricominciato a sorridere e a parlare con Renato senza litigare o gridare, ho ripreso a studiare spagnolo per fare il mio esame DELE a novembre, sto cercando una soluzione per lasciare Lucius a fine anno qui e tornare a casa per passare le Feste. Ho venduto la bici elettrica che non usavo da un anno e ho messo in ordine la casa. Non penso più con rancore alle persone che mi hanno deluso, ma le ho lasciate semplicemente da parte. Ora manca riprendere a fare attività fisica come facevo fino a pochi mesi fa...

Quanto all'idea del trasferimento, io e Renato ne parliamo spesso, stiamo cercando di valutare ogni possibile alternativa ed eventuali rischi connessi. Io vorrei andare a Fortaleza o dintorni l'anno prossimo, ho già iniziato a raccogliere informazioni sulle varie zone, valutare costi e ad avere contatti con una scuola lì, mi piacerebbe molto andar via con un lavoro ad aspettarmi. Quanto alle case, pensiamo di affittarle tutte anche quella in cui viviamo attualmente, così con la rendita mensile degli affitti potremmo affittare una casa nella nuova città e resterebbe anche qualche soldo da mettere in cassa. Certo, pagare l'affitto non è il massimo, però potrebbe essere una soluzione temporanea che ci permetterebbe di fare un'esperienza diversa in un posto diverso, senza troppi vincoli "immobili".





Le questioni da risolvere sono ancora tante, ma stiamo cercando di uscirne nel modo più indolore possibile. Qualsiasi vostro suggerimento è benvenuto!!!

Grazie per il supporto a tutti.


Arrivederci al prossimo post!!!



VEC X PALMEIRAS a Vilhena!

Cari lettori,

dopo una lunghissima assenza, dovuta principalmente ad un mio temporaneo momento depressivo nonché alla mancanza di novità degne di un post, torno con una notizia sportiva, ebbene sì, oggi vi parlo di calcio!!!

Ieri sera lo stadio "Portal da Amazônia" di Vilhena ha ospitato l'attesissimo incontro valido per la prima fase della Copa do Brasil tra il VEC (Vilhena Esporte Clube, la squadra locale) e, udite udite, il PALMEIRAS di São Paulo!!! Come potete immaginare, la partita ha rappresentato un grande evento per una città tutto sommato piccola come Vilhena (vi ricordo che qui vivono circa 80000 abitanti o poco più).

Nonostante le forti piogge degli ultimi giorni, che hanno reso il campo pesante, lo spettacolo è stato incredibile. Il Palmeiras, arrivato a Vilhena con la certezza di vincere a mani basse contro la squadra locale, ha dovuto penare non poco per riuscire a strappare un misero gol a tre minuti dalla fine della partita.

Il VEC ha mostrato una netta superiorità in campo e la squadra locale è stata elogiata dai principali giornali sportivi nazionali e locali. La città di Vilhena, inoltre, è stata oggetto di apprezzamento da parte della delegazione del Palmeiras che si è definita sorpresa dalla città e dagli abitanti, si apettavano una città disorganizzata e sporca, abitanti brutti e indios, e invece hanno trovato un luogo piacevole (ah, gli stereotipi...).

Il VEC affronterà di nuovo il Palmeiras a Sao Paulo per la partita di ritorno allo stadio "Pacaembu", il 10 aprile.

Renato ha coperto l'evento per il suo giornale (trovate qui l'articolo completo), io ho seguito la partita alla radio. Vedere lo stadio di Vilhena pienissimo di tifosi e con una bella erba verde, è stato emozionante!

Eccovi alcune immagini della serata. Buon divertimento!!!

Lo stadio al completo. Foto di Renato Soagnol
Il riscaldamento del Palmeiras. Foto: Renato Spagnol
Foto: Renato Spagnol
Foto: Renato Spagnol
Spattacolo di intrattenimento tra primo e secondo tempo. Foto: Renato Spagnol
Foto: istantanea video Rede Globo esporte
Discussione in campo. A sinistra il difensore Lucio, ex-giocatore dell'Inter. Foto: istantanea video Rede Globo esporte
Renato sugli spalti indicato dalla freccia bianca. Foto: istantanea video Rede Globo esporte

Arrivederci al prossimo post!!!