sabato 23 novembre 2019

Il Santuario di Tindari e i laghetti di Marinello

Cari lettori,

un altro luogo incredibile che mi ha davvero emozionato tanto durante il mio giro della Sicilia zaino in spalla è la Riserva Naturale Orientata Laghetti di Marinello, situata nel piccolo paesino di Marinello, frazione di Patti, in provincia di Messina. 

I Laghetti di Marinello sono relativamente famosi perché fanno parte del panorama mozzafiato che è possibile ammirare dal Santuario di Tindari (ebbene sì, è proprio la Tindari de "La gita a Tindari" del Commissario Montalbano!), posto proprio in cima alpromontorio che scende a picco fino ai laghetti. 


Partendo da Milazzo, in poco meno di un'ora, ho raggiunto il piccolo centro di Oliveri in autobus. E' possibile arrivarci anche in treno, ma è molto più scomodo (oltre che più caro), in quanto la stazione di Milazzo è lontana dal centro (circa 4 km) ed è necessario poi effettuare un cambio di treno nella stazione di Patti. 

Sul bus da Milazzo a Oliveri

Una volta usciti dal centro di Oliveri, si inizia una piacevole camminata fino a Marinello, frazione del comune di Patti.  
  
 


In mezz'ora si arriva alla fine della strada asfaltata e si scende sulla spiaggia, dove poi si imbocca un sentiero che giunge fino ai laghetti ed è estremamente tranquillo. Nel periodo estivo è possibile raggiungere i laghetti dal lungomare di Oliveri con delle piccole imbarcazioni.

In bassa stagione, come potete notare dalle foto, ero praticamente sola. Ho incrociato giusto due o tre persone a passeggio. Dalla spiaggia di Marinello si vedono benissimo le isole Eolie, così come il Santuario di Tindari sulla montagna. 

Il lungomare di Oliveri


Il sentiero che porta ai laghetti

Il lago principale

Il Mar Tirreno









Il Santuario di Tindari sul promontorio di Capo tindari
Questo lago era momentaneamente assente!




Il colore verde dell'acqua è incredibilmente unico!


Avevo già visitato il bellissimo Santuario di Tindari nel mese di febbraio del 2018, durante un breve viaggio in terra sicula alla scoperta dei luoghi del Commissario Montalbano, ma quei laghetti mi avevano talmente incuriosito che sono dovuta tornare per vederli da vicino!



Il Santuario di Tindari nel mio viaggio del 2018

La lingua di sabbia che separa il mare dai laghetti vista dal Santuario
Sullo sfondo le Isole Eolie
L'inconfondibile mare blu cristallino e la spiaggia di ghiaia tipici del messinese
La Riserva Naturale Orientata Laghetti di Marinello è un'area protetta composta da una vasta estensione di sabbia con dei laghetti di acqua salmastra. Il numero e la forma dei laghetti variano in base alla stagione e agli effetti del vento e delle maree. 

Un signore nato ad Oliveri che ho incontrato lungo il cammino mi raccontava di una interessante leggenda legata alla formazione di questi stupendi laghetti di color verde intenso. Secondo tale leggenda, i laghetti si sarebbero formati quando una madre andò in pellegrinaggio presso la Madonna Nera di Tindari. La donna, tenendo la figlioletta in braccio, si sarebbe lamentata di aver fatto tanta strada per vedere una Madonna così brutta. Fu allora che la Madonna provocò la caduta della bambina giù nel dirupo. La madre, disperata, iniziò a chiedere perdono e ad implorare la Madonna di salvare la figlioletta. Per non farla morire annegata, la Madonna trasformò il mare aperto e profondo in sabbia e piccoli stagni salmastri. La bambina pare che sia stata poi ritrovata sulla sabbia a giocare con l'acqua dei laghetti, sana e salva.

Semplicemente spettacolare...

Il Santuario visto dalla strada che dai laghetti porta alla stazione
La Riserva Naturale non è molto distante dalla stazione ferroviaria di Oliveri - Tindari (una stazioncina deliziosa, un po' fuori dal tempo), ed è da lì che sono ripartita in direzione di Patti e, quindi, della bella Cefalù. 

Stazione ferroviaria di Oliveri-Tindari
I laghetti sono proprio suggestivi e meritano davvero una visita! Non sono balneabili, ma il mare antistante (Mar Tirreno) lo è ed è favoloso: spiaggia di ghiaia bianca ed acqua blu cristallina (tipiche del messinese), con le Isole Eolie a fare da sfondo. Cosa chiedere di più?


Arrivederci al prossimo post siculo!!!


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